Recensione l’Immortale

Regia: Marco D’Amore

Cast: Marco D’Amore (gli altri attori sono tutti esordienti)

Anno: 2019

Genere: azione, drammatico

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Il protagonista è Ciro Di Marzio l’Immortale (interpretato da Marco D’Amore), un camorrista diventato molto celebre per la serie di Gomorra.

Io lessi il libro di Roberto Saviano (bellissimo!) ed ho visto anche tre stagioni della serie tv.

Riconosco che è una serie fatta molto bene e con dei buoni attori, tuttavia, da parte mia, dalla terza stagione l’ho iniziata a trovare davvero ridondante, a livello di fatti e temi, per questo motivo non ho ancora visto la quarta e non so se lo farò mai.

I veri immortali, in realtà, sono due: Ciro e Gennaro Savastano, altro personaggio cardine della serie.

Siamo arrivati a livelli tali che non muoiono manco se gli cade una bomba nucleare in testa.

Qualsiasi protagonista, di qualsiasi opera o serie d’azione, è definibile immortale: Luke Skywalker, Harry Potter, Frodo, Rambo, Highlander, Terminator, Batman, ecc.

Quindi, partendo già da questo presupposto, il film però devo dire che mi è piaciuto.

L’inizio della pellicola coincide con la fine della terza stagione: Ciro è sopravvissuto anche questa volta.

Decide di lavorare per Don Aniello a Riga, in Lettonia, e trattare con la mafia russa.

Lì, Ciro diventa capo di un gruppo di italiani e vende la cocaina alla mafia locale, ma c’è anche un altro gruppo criminale in zona che interferisce con queste trattazioni.

Durante la proiezione, si vedono degli spezzoni del Ciro bambino: un orfano che cresce nelle mani della Camorra, uno che era già un delinquentello, più sveglio sicuramente dei suoi compagni.

Mi sarebbe piaciuto vedere l’immortale in altre età, invece, lo vedremo solo come bambino.

Nonostante tutte le perdite che subisce non si capisce perché Ciro continui su questa strada e non cambi mai vita: lui sarà pure immortale, ma gli altri proprio no.

 

Marco D’Amore è un allievo di Toni Servillo, ed è quest’ultimo ad averlo lanciato nel cinema. Anzi, prima ancora della serie, aveva già avuto modo di recitare in qualche film. La serie Gomorra ha lanciato l’attore a livello internazionale.

Tuttavia, questo è stato il primo film in cui si è voluto cimentare dietro la macchina da presa, e il risultato non è stato per niente pessimo, anzi.

Vedremo cos’altro avrà modo di presentarci in seguito.

 

Voto: 6.5/10

 

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13 risposte a Recensione l’Immortale

  1. The Butcher ha detto:

    Era un film che comunque mi incuriosiva e che volevo vedere. Questo e Cena con Delitto.

    • gamberosolitario ha detto:

      Stasera anche io lo devo vedere. In questi giorni ho visto Uomini di onore (6.5), Midway 5.5, Una notte di pioggia a New York 6.5, Irishman 6.5

      • The Butcher ha detto:

        Così basso ad Irishman? Io l’ho visto e lo considero come uno dei migliori film di quest’anno insieme a Parasite e Midsommar.

      • gamberosolitario ha detto:

        Non mi ha preso tanto: l’ho trovato troppo di già visto e allungato. Poi, anche il fatto che il cast sia composto da ottantenni che si fingono giovani, non aiuta

      • The Butcher ha detto:

        Ho capito il tuo punto di vista. Io invece lo trovato splendido. La sua messa in scena è incredibilmente perfetta e Scorsese dimostra di essere ancora uno dei migliori, gli attori si fingono giovani e ci riescono molto bene sia grazie alla loro bravura sia agli ottimi effetti digitali. Per quanto riguarda la storia è un qualcosa di classico per Scorsese ma anche così riesce a raccontarla in modo originale, come se non l’avessimo mai vista e riesce a portare in scena dei personaggi tridimensionali e pieni di sfaccettature. E’ una storia che mi ha molto colpito e impressionato.

      • gamberosolitario ha detto:

        sicuramente, tra i registi ottantenni, è uno dei migliori, insieme a George Miller. Mentre altri, come Roland Emmerich e Woody Wallen fanno ancora film perchè è la cosa che amano di più

      • The Butcher ha detto:

        Woody Allen ha ancora qualcosina da dire. Emmerich invece aveva iniziato bene la sua carriera ma purtroppo un po’ si è andato a perdere. Anche il suo Midway non mi ha molto colpito nonostanti rispetti l’enorme sforzo che ha fatto per riuscire a trovare i soldi per girare la pellicola (è un film completamente indipendente e, insieme a Cloud Atlas, uno dei film indipendenti più costosi della storia).

      • gamberosolitario ha detto:

        Io ho notato che la maggior parte degli artisti, intesi registi e attori, raggiungono generalmente il loro apice verso i 40 anni e poi, dopo i 50, iniziano a perdere i colpi. Pensiamo anche a Dario Argento e i fratelli/sorelle Wschosky

      • The Butcher ha detto:

        Dario Argento è dopo gli anni ’90 che non è riuscito più a creare nulla di minimamente vicino ai suoi grandi film. Invece le Wachowski hanno ancora molto da dire. Cloud Atlas è un film stupendo e poetico, Jupiter Ascending nonostante sia pieno di difetti è un bel film di fantascienza e la serie Sense 8 è stata davvero intelligente. Non credo che le sorelle abbiano perso colpi. E l’età non vuol dire niente. Un artista può avere dei momenti di crisi o dei momenti no, ma alla fine riesce sempre a trovare una sua strada. Spielberg non è per niente in crisi e lo stesso vale per registi come Polanski, Walter Hill, Kathryn Bigelow ecc…

      • gamberosolitario ha detto:

        Poi ho anche visto Errementari 6, Zombieland 2 5.5, e la serie di 92 da 7

      • The Butcher ha detto:

        Errementari è l’horror di Netflix giusto? Ricordo che lo stava guardando un mio amico e mi aveva interessato il design classico ma ben curato del diavolo.

      • gamberosolitario ha detto:

        Per la cronaca, mi hanno fatto admin della pagina facebook di One Piece World Italia: adesso i miei post hanno una maggiore visibilità. Il mio nickname lì è Gold.

      • The Butcher ha detto:

        Capito. Grazie per l’informazione.

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