One Piece Fanfiction – la Storia di Gold Roger (Part8)

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Le Origini della Leggenda: la storia di Gold Roger(Part8)

 

Anno 33

 

Roger a cinquantuno anni

 

Inferno

Onigashima (Isola del Demone)

La piccola isola faceva parte di Wa: si trovava a sud del regno dei samurai e qui spiccava un enorme teschio di metallo, grosso come una montagna e dotato di corna.

Roger era di fronte a Shiki “il Leone Dorato”.

Quest’ultimo aveva 52 anni, era alto circa 4 metri e aveva una taglia di 3.000.000.000 di Berry. Ai tempi dei Rocks, era inferiore a Big Mom, mentre, negli ultimi cinque anni, l’aveva superata di gran lunga.

Era un pirata di corporatura massiccia, vestito con abiti tradizionali giapponesi, consistenti in una veste gialla, una rossa e una nera legate insieme da una fascia verde e una catena d’oro, con un mantello giallo che gli copriva le spalle.

I suoi capelli, color oro, erano lunghi quasi fino a terra ed assomigliavano alla una folta criniera di un leone.

Aveva sottili baffetti sopra la bocca e un folto pizzetto biondo sul mento.

Come armi, portava due katane leggendarie: era conosciuto come il samurai più forte di Wa. In questa classifica, al secondo posto c’era Oden, mentre, al terzo posto, c’era un certo Hyogoro. In principio, quando era ancora un ventenne, era già considerato come uno dei più forti uomini sulla sua isola natia, poi, dopo essere diventato pirata e aver iniziato a navigare per il mondo, anni dopo, si era ritrovato a divorare il float float, un frutto che lo rese molto più forte.

Da allora, ha dei poteri che gli consentono di manipolare qualsiasi  cosa, con la mente: a patto che la tocchi prima.

I due erano da soli sull’isola.

Shiki: “Finalmente è arrivato il momento di scontrarci… ho già sconfitto tutti i più forti, sia dei pirati che dei marine… manchi solo tu e Barbabianca!”

Roger: “Lottiamo!!”

Il teschio grosso come una montagna si alzò in aria.

“Risveglio… Golden Master!!!”

La montagna stava cadendo sulla testa di Roger, ma quest’ultimo si trasformò in aria e, volando a grande velocità, raggiunse in pochi attimi il cielo: da lì, alzò le mani verso l’alto e iniziò a caricare un’enorme palla di vento.

“Imperatore di Vento!”

Lanciò il pallone su Shiki ma, proprio poco prima di toccare terra, la palla esplose, andando a radere al suolo l’intera isola. Anche l’uomo a terra venne preso dal colpo e sbalzato via con estrema violenza.

Roger: “Ho vinto…”

Dal mare, si alzarono dieci leoni d’acqua: ogni leone era grande dieci volte un gigante.

Shiki era sopravvissuto: anche se ferito gravemente lanciò quest’ultimo colpo.

“Risveglio… Golden Water Ten Lions!”

Roger subì l’attacco.

 

Un’ora dopo, la ciurma di Roger, dopo aver saputo della fine della lotta, raggiunse l’isola.  Fu il solo Rayleigh a scendere, per sincerarsi di chi avesse vinto.

La vittoria era andata a Shiki, che aveva preferito lasciare Roger in fin di vita, piuttosto che ucciderlo.

Ray si ritrovò di fronte il corpo martoriato e privo di coscienza del suo capitano.

 

Ci volle un mese per far riprendere completamente l’uomo. Secondo Crocus, la forza originale di Roger era ormai scesa del trenta per cento e, anche per questo, aveva perso con l’uomo-leone.

Quel giorno, Roger era sul ponte della sua nave, un gabbiano lasciò cadere una lettera a terra, lui la prese e iniziò a leggerla. Intanto, tutti i suoi uomini sul ponte, non avevano mai smesso di osservarlo, per tutto il tempo che ci mise a leggerla e a rifletterci su.

Dopo poco, abbasso la lettera e fece una faccia un po’ corrucciata.

Isabel: “Ho riconosciuto in lontananza lo stemma sulla lettera… si tratta di Shiki, non è vero?!”

“Si, è lui. Ha scoperto che sono a conoscenza delle posizioni delle Armi Ancestrali e vuole che ci alleiamo immediatamente… evidentemente, mira a conquistare il mondo!”

Gaban: “Noi con le Armi Ancestrali e alleati a Shiki?! Nessuno potrebbe più batterci… potremmo distruggere l’intera marina in pochi giorni.”

Oden: “Io l’ho visto crescere Shiki, posso dire di conoscerlo molto bene: è un tipo di cui non ci si può fidare… mai!”

Roger: “Anche io ho visto la sua vera faccia… perciò, rifiuterò quest’offerta! Anche perché non intendo risvegliare le Armi Ancestrali.”

Isabel: “Ma così facendo faremo infuriare Shiki. Considerando che ti ha battuto proprio di recente, sarà un vero e proprio suicidio sfidare uno Shiki rabbioso come non mai. Anche perché lui non è come Barbabianca, lui ci attaccherà con tutti gli alleati di cui dispone, che sono parecchi! Per lui, non esiste la parola Lealtà ed il fine giustifica sempre i mezzi.”

Yodi: “Shiki, in questo momento, dispone di una flotta di alleati perfino superiore a quella del Bianco, come forza… si tratta di 50 ciurme incredibilmente pericolose, e lì in mezzo ci sono parecchi ricercati con taglie superiori ai cento milioni…”

Roger: “Con le mie forze, sta diminuendo anche il mio haki… per la precisione, non sarò più in grado di far svenire tutte le persone che ero in grado di stendere qualche anno fa.”

Douglas: “Cosa si fa ora?”

Roger: “Quello che abbiamo sempre fatto… rischiare la vita!”

Douglas: “Questa volta, io non sono d’accordo…”

Tutti si fermarono e iniziarono a osservarlo. Roger rimase silenzioso.

Ray: “Douglas, cosa ti turba?”

Douglas alzò la voce “Se è vero che Roger si sta indebolendo, è anche vero che con le Armi Ancestrali potremo incenerire l’intera armata di Shiki senza difficoltà alcuna… perché mettere in pericolo in questo modo la ciurma??”

Isabel: “Douglas… Roger è stato sempre molto chiaro a riguardo. Una volta portate alla luce le Armi Ancestrali, anche se adesso potremmo usarle per i nostri scopi… in futuro, potrebbero finire per cadere nelle mani sbagliate!!”

Douglas: “Queste sono solo sue paure… senza alcun fondamento! Una volta utilizzate, potremo nasconderle di nuovo.”

Roger si avvicinò al ragazzo e iniziò a guardarlo negli occhi da vicino “Mi spiace, Douglas… ma tu non sai la cupidigia degli uomini dove può arrivare. Anche tu, molti anni dopo la mia morte, potresti caderne vittima e cercare, nuovamente, di risvegliarle.

Ma, anche in quel caso, non te ne farei una colpa… purtroppo, il cuore degli uomini è molto debole.”

Ray: “Douglas, quello che devi sapere è semplicemente questo… per Roger, viene prima il mondo intero, e poi la nostra ciurma!”

E venne il giorno, due settimane dopo. La Oro Jackson si ritrovò contro 50 navi comandate da Shiki, presso la località di Ed Waugh.

Tra i 50 capitani, i più forti erano:

Adam Est “il Dominatore” – 85.000.000 Berry

Lupin Zero “il Gentiluomo” – 95.000.000 Berry

Andrew Garfield “the Strong” -100.000.000 Berry

Steve Stone “the Master” – 111.000.000 Berry

John Felix “the Rapper” – 112.000.000 Berry

Oscar Guaz “Mysterio” – 124.000.000 Berry

David Peron “the Junior” – 129.000.000 Berry

Chris Martins “the Small” – 130.000.000 Berry

Brock Leg “the Star” – 135.000.000 Berry

Paul Leves “Triple” – 136.000.000 Berry

Hogan Adolf “The Best” – 138.000.000 Berry

William White “il Becchino” – 140.000.000 Berry

Shif Bone “Lady Death” – 141.000.000 Berry

Nagi “l’Amazzone Letale” – 150.000.000 Berry

Bes “il Dio dell’Acqua” – 409.000.000 Berry

Byrndi World “il Distruttore del Mondo” – 500.000.000 Berry

Don Chinjao “la Trivella” – 542.000.000 Berry

Pandaman – 666.000.000 Berry

Kaido “il Drago” – 1.000.000.000 Berry

 

 

Roger: “Kaido, Chinjao, Pandaman e World… questi 4 saranno il vero problema.”

 

Kaido adesso aveva 30 anni ed era alto 5 metri e 50 centimetri. Il suo fisico era diventato incredibilmente imponente e muscoloso. Dopo aver lasciato i Rocks, aveva iniziato un viaggio solitario per il mondo, a nuoto. Dopo cinque anni, aveva iniziato a farsi un nome e a crearsi una ciurma. Adesso, aveva dalla sua anche dei sottoposti di un certo calibro.

Aveva tatuate delle squame rosse e arancioni, che partivano dal pettorale sinistro e ricoprivano la spalla e il braccio fino alla parte superiore dell’avambraccio, sopra il polso, dove terminavano con la rappresentazione di un teschio.

Aveva dei lunghi capelli neri, possedeva lunghe corna bianche ricurve ai lati della testa. Indossava una veste viola, tenuta da una grossa e possente corda bianca.

Combatteva nel corpo a corpo oppure con una grossa mazza chiodata, era già un maestro nell’utilizzo dell’haki, aveva anche quello del re e disponeva dei poteri di uno zoan mitologico, uno dei più forti in assoluto.

Il pirata era, infatti, in grado di trasformarsi in un enorme drago azzurro e sparare dei potentissimi raggi.

 

Pandaman era una vecchia conoscenza della ciurma. I nostri lo avevano incontrato qualche anno prima, nel Mare Occidentale. Già, all’epoca, aveva dimostrato una certa forza, ma, ora, conosceva anche l’haki, era diventato ancora più forte e si era fatto un nome nel Nuovo Mondo.

L’uomo era alto e muscoloso, con la faccia di un panda, sulla cui fronte c’è la scritta “PANDA”. Le sue braccia erano nere, con tatuaggi raffiguranti bambù, anche dai gomiti gli spuntavano delle foglie di bambù, sul petto aveva altri due tatuaggi raffiguranti due cuori, aveva una fascia chiara alla vita, pantaloni corti bianchi con motivi neri che gli arrivano alle ginocchia e lunghi scarponi.

 

Chinjao faceva parte della stessa generazione di Roger, Rayleigh e World: vent’anni prima, tutti e quattro, si erano ritrovati sull’arcipelago Sabaody ed erano sopravvissuti a Kong. Adesso aveva 52 anni ed era alto 5 metri e 20 centimetri: era grasso e molto possente, aveva una folta barba nera e un “12” tatuato sulla tempia sinistra. Era un maestro nell’utilizzo dell’haki e aveva anche l’haki del re.

Di lui, spiccava una testa una lunga testa a punta: il motivo per il soprannome; con essa, disponeva di una tecnica in grado di distruggere un intero continente.

Portava un abito blu scuro, con disegnati sopra dei cerchi chiari, e un cappotto da pirata verde sulle spalle.

Il suo livello pare avesse quasi raggiunto quello dei Signori del Nuovo Mondo: Roger, Shiki e Barbabianca.

Di recente, aveva sconfitto diverse volte Garp “il Pugno”, l’uomo più forte della Marina; ormai, si era convinto che un giorno sarebbe diventato l’uomo più forte del mondo.

Ormai, era solo questione di tempo prima che la sua taglia raggiungesse il Miliardo e lo superasse pure. Dall’altra parte, i suoi sottoposti non erano molti forti e faticavano a farsi valere nel mare più duro e difficile.

 

World aveva anche lui 52 anni, era poco più alto di Chinjao e anche il suo fisico era similare a quest’ultimo: infatti, anche lui era grasso e possente.

Aveva un livello di haki sicuramente sopra la media e disponeva di un frutto che gli permetteva di aumentare velocità e volume delle cose che toccava, fino a cento volte.

Tra tutti gli alleati di Shiki, era sicuramente quello più assettato di sangue e, solitamente, puzzava di sangue. Gli Ammiragli avevano provato molte volte a ucciderlo o catturarlo, ma non ci erano mai riusciti: la sua resistenza era più che sovrumana e, tavolta, sembrava non sentire nemmeno il dolore.

Era rasato, la barba grigio scuro, i baffi a forma di W di colore più chiaro e una cicatrice che partiva dalla testa fino sull’occhio sinistro, indossava un elmo vichingo con il corno sinistro spezzato, una giacca da capitano rosso scuro, senza maniche, lunga fino alle caviglie e portava una catena a tracollo, pantaloni marroni, sorretti da una cintura con una fibbia dorata a forma di stella, e scarpe marroni. Sulla sua spalla sinistra aveva tatuato un sole verde.

 

Un attimo dopo, Roger aveva raggiunto Shiki sulla sua nave.

Il Leone era in piedi e, quando lo vide, fece un ghigno, a metà tra lo scherno e il furore.

“Roger… io potevo ucciderti il mese scorso, e non l’ho fatto. Quindi, già mi dovresti essere debitore per la vita. Poi, io ti ho offerto la mano… e tu  mi ci hai sputato sputato sopra… e io non potrò mai perdonarti per questo!”

Un secondo dopo, Roger fece svenire tutto l’equipaggio della nave, mentre Shiki, dopo aver estratto le sue katane, aveva ferito gravemente l’uomo con queste ultime.

Roger andò in ginocchio e iniziò a perdere un mucchio di sangue.

Shiki: “La volta scorsa, ti ho risparmiato perché mi piange il cuore a uccidere un guerriero del tuo calibro. Tuttavia, avresti dovuto capire già da allora che non avevi speranze contro di me… oltre ad essere debole, sei pure stupido!”

“Tu ancora non hai vinto… ed io non sono ancora morto!”

Roger estrasse la sua spada e i due iniziarono a combattere in uno scontro ravvicinato molto serrato e particolarmente violento.

Intanto, la ciurma stava combattendo con le navi nemiche.

Ray: “Proteggete fino alla morte l’uovo… un solo colpo subito, potrebbe significare la nostra fine!”

I più forti della ciurma si erano tutti messi intorno all’uovo e lo difendevano con i denti.

 

Dopo circa mezz’ora, Roger era ormai in fin di vita, ma continuava a combattere con il suo nemico. Ormai, era chiaro che la battaglia l’avrebbe vinta quest’ultimo.

Anche i suoi sottoposti erano più forti rispetto a quello di Roger.

Ma la ciurma del futuro Re dei Pirati si salvò grazie ad un evento divino. Un tifone, il più grande che si fosse mai visto, spazzò via metà della flotta di Shiki.

Come se non bastasse, durante questo tifone, quest’ultimo si ritrovò conficcato in testa un timone di legno, mentre Roger e la sua ciurma riuscirono a scappare.

 

In seguito, parecchi pirati sopravvissuti decisero di abbandonare Shiki: tra di loro, c’erano Kaido, Pandaman, Chinjao e World. Alla fine, solo in quindici rimasero al suo fianco.

Dopo quella sconfitta venuta dal cielo, Shiki volle prendersi un po’ di tempo per riflettere su quello che era avvenuto e, per almeno un anno, non combatté più. E non fu più in grado di togliersi il timone dalla testa: i dottori gli dissero che, se lo avesse fatto, sarebbe morto, perché era entrato troppo in profondità.

Due anni dopo, saputo della cattura e dell’eminente esecuzione di Roger da parte della Marina, si diresse a Marineford dove abbatté un gran numero di marine, non capacitandosi di come avessero potuto catturare il Re dei Pirati, l’uomo che aveva ammirato di più nella sua vita. Garp e Sengoku, insieme, lo sconfissero: finì ad Impel Down, da dove scappò l’anno dopo.

Per poter liberarsi dalle catene di agalmatolite dovette tagliarsi le gambe: in seguito, avrebbe usato le sue spade come le sue nuove gambe. Fino a quel momento, nessuno era mai riuscito a scappare dalla grande prigione, per tale motivo, il pirata poté aumentare ancora di più la sua nomea: tuttavia, nel Nuovo Mondo, non trovò più nessuno disposto a mettersi dalla sua parte e parecchi suoi sottoposti erano stati anche sconfitti dalla marina. Qualche tempo dopo, Shiki incontrò e chiese un’alleanza a Barbabianca, ma quest’ultimo rifiutò.

In seguito a questa chiacchierata, di Shiki non si seppe più nulla.

 

Due mesi dopo

Paradiso

Quartier Generale della Marina (Marineford)

 

In una grande sala, si erano riuniti il Grandeammiraglio Kong, gli Ammiragli Sengoku e Raptor, i Viceammiragli Garp e Tsuru, e buona parte dei marine più influenti dell’intera Marina. Tra di loro, c’era anche il Commodoro Harry, l’uomo che si occupava dell’assegnazione delle taglie. Tutti portavano il classico cappottone bianco della marina.

 

Kong “il Re” era seduto su un trono. L’uomo era alto 4 metri e aveva 54 anni.

I suoi muscoli erano tanto gonfi e possenti da sembrare delle montagne. Aveva un pizzetto sul mento che aveva la forma di una spina e i capelli alzati tutti in un ciuffo.

Portava una maglia rossastra, su cui, portava disegnata una corona bianca che copriva tutto il suo pettorale. Inoltre, portava un foulard bianco, un pantalone grigio scuro.

Posata vicino a lui, c’era la sua arma: un enorme spada a doppio filo, dall’aspetto molto medievale. Un inserviente fidato, la limava una volta al mese; Kong non la utilizzava più molto spesso, come una volta.

 

Sengoku “il Buddha” era 3 metri e 30 centimetri e aveva 53 anni.

Lui, Garp e Raptor avevano una corporatura simile a quella di Kong: tutti e quattro spiccavano per i loro super-muscoli.

Sengoku portava una giacca nera, una camicia bianca, una cravatta nera, dei pantaloni blu scuro e delle scarpe nere. Di lui spiccava un folto afro nero e degli occhiali da vista. Aveva anche dei baffi neri.

 

Raptor “il Rettile” era alto 3 metri e 20 centimetri e aveva 59 anni.

Indossava un abito elegante verde, camicia bianca, cravatta verde scuro e scarpe nere.

I suoi capelli erano biondi, ma stavano diventando grigi, mentre, i suoi occhi erano azzurri. Non aveva barba e aveva un certo fascino.

 

Garp “il Pugno”, detto anche “l’Eroe”, era 3 metri e 10 centimetri e aveva 52 anni. Da molti anni, era considerato il marine più forte: gli veniva proposta la carica di Ammiraglio tutti gli anni, ma lui aveva sempre rifiutato, perché, rimanendo con il grado di Viceammiraglio, continuava a sentirsi più libero.

Indossava un completo doppiopetto grigio scuro con camicia bianca, cravatta rossa e scarpe marrone scuro. I capelli ed il pizzetto erano neri e ben curati.

 

Tsuru “la Grande Stratega” era alta 2 metri e aveva 49 anni. Era considerata come il marine più intelligente, oltre che la donna più forte in marina: pare che il suo livello fosse di poco inferiore a quello degli Ammiragli.

Anche a lei avevano chiesto di diventare Ammiraglio, ma anche lei aveva rifiutato. Indossava un completo bianco, con una camicia viola, una cravatta nera e delle scarpe grigio scuro.

Era ancora una donna attraente, che appariva molto più giovane. I suoi capelli blu e legati in una coda di cavallo.

 

Kong: “Approfitto di questa riunione per informare tutti di due grandi vittorie che abbiamo ottenuto recentemente… si tratta di Chinajo e World…”

Il Grandeammiraglio Kong si fermò e Tsuru continuò a posto suo.

“… due settimane fa, Garp è riuscito finalmente a sconfiggere Chinjao!”

Ci fu un applauso generale da tutta la sala.

Garp: “Purtroppo, non sono riuscito a catturarlo… tuttavia, ho piegato la sua testa a trivella, dimezzando la sua potenza. Adesso, anche gli altri Ammiragli dovrebbero essere in grado di sconfiggerlo.

Tuttavia, Chinjao ha abbandonato il suo territorio e, per ora, sembra intenzionato a tornare nel suo mare d’origine… ovvero quello occidentale.”

Sengoku: “Chinjao è sempre stato un tipo molto arrogante, non veniva battuto da molti anni e questa sconfitta potrebbe aver minato seriamente la sua autostima… è possibile che non lo vedremo per un po’.”

Raptor: “Anche Shiki, dopo la sua ultima grande disfatta, sembra aver deciso di ritirarsi per un po’ dalle lotte.”

Kong: “In ogni caso, adesso tocca a World…”

Tsuru: “… purtroppo, non siamo stati noi marine a batterlo, ma la Cp9…”

Kong: “In teoria, il Nuovo Mondo non è il territorio di competenza degli Agenti Neri, ma degli Agenti Bianchi: quindi, avrebbero dovuto svolgere questa missione i Bianchi, ma erano tutti via per servizio. Il Governo ha dovuto chiedere, forzatamente, ai Neri e nessuno si aspettava che sarebbero riusciti nell’impresa, nemmeno io. C’era una possibilità su cento che ci riuscissero, eppure, con grande sorpresa di tutti, ci sono riusciti e hanno compiuto miracolo.

Per la precisione, si erano infiltrati nella ciurma del pirata da due mesi e sono stati in grado di far rivoltare molti uomini contro il loro stesso capitano: hanno sfruttato l’enorme malumore presente nella ciurma, per via del suo capitano. Quanto meno se lo aspettava, World è stato abbattuto dai alcuni suoi sottoposti e dai Neri. Ora, si trova ad Impel Down e il Governo ha dato l’ordine di congelarlo completamente… perfino, i Cinque Astri di Saggezza lo temono.”

 

Garp: “E’ appena arrivato anche mio figlio Dragon.”

Un attimo dopo, entrò nella sala un marine con un abito completamente nero: solo la sua camicia e il cappottone erano bianchi. L’uomo aveva 20 anni e era alto 2 metri. I suoi capelli erano neri e di poco più lunghi dei classici marine.

Il marine arrivò alla scrivania di Kong e si mise sugli attenti.

“Grandeammiraglio Kong… chiedo scusa per il ritardo!”

Kong: “Non devi preoccuparne Viceammiraglio Dragon… com’è andata la missione ad Alabasta?”

“Perfettamente… ho abbattuto in un’ora quel gruppo di pirati che stava dando problemi lì da qualche tempo!”

Kong: “Erano in cinquemila?”

“No, erano in diecimila, per la verità!”

Kong: “Garp, è proprio tuo figlio!”

Garp: “Ne sono fiero!!” lo disse con orgoglio.

Kong: “A 16 anni ha appreso le rokushiki, a 17 ha imparato a utilizzare l’haki, a 18 ha perfino risvegliato l’haki del re… Garp, ormai, tuo figlio è destinato a superarti tra non molto.”

Dopo un po’, Dragon andò a mettersi vicino a suo padre. Intanto, la riunione continuava.

Dopo un’altra mezz’ora, arrivò il piatto forte.

Fu Tsuru ad introdurlo.

“Adesso, dovremo parlare di Gold Roger!”

Ci fu un altro momento di silenzio, molto prolungato: qualcuno aveva già saputo.

Kong: “Fino a pochi mesi fa, Roger poteva contare solo sull’alleanza con Zou, il regno dei visoni. Ma, ora altri sei regni hanno giurato fedeltà al pirata: il carisma di quell’uomo ha sorpassato perfino quello di Shiki.”

Garp fece un passo in avanti “Io non so niente… quali sono questi regni?”

Tsuru: “Erbaf, il regno dei giganti; Wa, il regno dei samurai; Dressrosa, il regno dei gladiatori; Ryugu, il regno degli uomini-pesci; Kamabakka, il regno dei trans; Amazon Lily, il regno delle amazzoni.”

Questa volta, ci un fu un titanico sussulto generale.

Garp: “Ma non è possibile!! Ha dalla sua alcuni dei regni più forti del mondo! Poi, Erbaf e Wa non hanno mai voluto allearsi con nessuno.”

Tsuru: “In questo momento, ha in mano mezzo Nuovo Mondo… non è mai stato così forte!”

Raptor: “Cosa accadrebbe se dovesse attaccarci con tutte le sue forze?”

Kong: “Rischieremo la distruzione. In futuro, per poterlo sconfiggere, dovremo richiamare tutti i soldati di cui disponiamo nel mondo, anche tutta la Cp0 e tutta la Cp9… e che dio ce la mandi buona!”

Si fece avanti il Commodoro Harry.

“Ho appena finito di sistemare la sua nuova taglia… corrisponde a 3.500.000.000 di Berry! Ormai, ha quasi raggiunto il livello di pericolosità di Barbabianca!”

 

 

To be continued

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