One Piece Fanfiction – la storia di Gold Roger (par1)

 

Le Origini della Leggenda

Anno 1

Roger a Diciotto anni

 

Mare Orientale

Rogue Town

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“Tu come ti chiami?”

“Rayleigh!”

“Io mi chiamo Roger. Senza ombra di dubbio, è il destino che ci ha fatto incontrare. Che ne dici di mettere a soqquadro il mondo insieme?”

“Il mondo?! Ahahah… ma chi mai credi di essere?! Vattene via e lasciami solo.”

Rayleigh era cresciuto senza una famiglia. La sua casa era bruciata, perciò, adesso dormiva sopra una barca, che aveva rubato. Aveva capelli biondi ed una camicia chiara a maniche corte, aperta sul suo addome.

Si stava rilassando, in quel momento.

“Aspetta un attimo… ma tu non sarai quel Roger che combina guai per tutta la città?! Sei più piccolo di me di un anno.”

Questo tipo sembrava, effettivamente, uno scapestrato. Aveva la faccia di uno che attirava i guai come fosse una calamità.

Indossava un gilet nero, dei pantaloni marroni chiari ed un cappello di paglia. Con sé, portava un sacchetto marrone scuro.

“Io ho chiuso con questa città… oggi partirò e non tornerò qui per molto tempo.”

“Intendi andartene con un’imbarcazione?”

“Esatto… ma, per adesso, non c’è l’ho…”

La cosa che aveva colpito maggiormente Rayleigh, riguardo questo tipo, erano stati i suoi occhi ed il suo sorriso.

I suoi occhi brillavano di una strana luce ed il suo sorriso sembrava così forte e sicuro, che nessuno, forse, sarebbe stato in grado di spezzare.

Anche la sua voce risuonava incredibilmente sicura e potente.

Sembrava proprio che, per questo Roger, le cose impossibili non esistessero; non solo, sembrava proprio che vedesse davanti a sé una strada già predefinita, completamente invisibile agli altri.

Ray era sicuro di non aver mai conosciuto un individuo simile… ed iniziò a sentirsi attratto ed incuriosito da questo ragazzo.

“… Rayleigh, ti ho visto allenarti a lungo. La tua abilità con la spada è prodigiosa e credo che nessun spadaccino del Mare Orientale potrebbe batterti.

Ho saputo anche del tuo Maestro.”

“Jigoro del Vento è uno dei più grandi spadaccini di Wa, il regno dei samurai, e mi ha addestrato per circa dieci anni. Un anno fa, è partito per raggiungere la sua famiglia e sono rimasto da solo.”

“A maggior ragione, se sei da solo, dovresti venire con me. Ti prometto che formeremo la più forte ciurma mai esistita nella storia.”

Uno sparo in aria risuonò nell’aria.

Roger: “Maledizione… il Capitano Christopher Blank mi ha seguito.”

Il Capitano di Vascello aveva sparato con una pistola ed aveva dietro di sé altri venti marine.

Ray: “Roger, che diavolo hai fatto?!”

Christopher: “Gol D. Roger… per aver rubato la mia mappa, ti condanno a morte.”

Il Capitano in questione era anche detto “il Tagliatore di Teste” perché amava decapitare i ladri, pirati ed i ricercati.

Era un uomo maturo ed aveva i capelli di un biondo scuro. Indossava la classica divisa da marine, con il classico cappotto bianco da ufficiale.

Roger: “La mappa del Mare Orientale mi tornerà utile per viaggiare in questo mare. Non se ne trovano altre da queste parti, disegnate così bene e così dettagliatamente.”

I marine andarono all’attacco, con le loro sciabole; mentre, il Capitano rimase fermo ad osservare.

Roger, a mani nude, si lanciò contro i marine e ne abbatté subito dieci. I suoi pugni erano forti come cannoni. Però, un marine riuscì a sparargli.

Il colpo forò la pancia del giovane Roger. Da tale ferita, iniziò ad uscire molto sangue. Il suo viso divenne pallido, tuttavia, il suo sorriso non si era smosso di un millimetro.

Capitano: “È nostro… dategli il colpo di grazia!”

Un marine stava per colpirlo con una lancia, quando la lama di Rayleigh la tagliò in quattro pezzi, prima che potesse toccare il corpo del ribelle; con una rapidità che sorprese perfino Christopher.

Ray: “Hai poco da sorridere … se io non fossi intervenuto, ora saresti morto!”

“Ma io sapevo che non mi avresti abbandonato. Non scelgo i miei sottoposto per caso, ma dopo accurati ragionamenti e lunghe riflessioni.”

“Tu saresti in grado anche di ragionare?! Non farmi ridere… e comunque sei completamente pazzo!”

Ray, in pochi secondi, abbatté gli altri dieci marine con la sua lama. Ovviamente, nessuno era rimasto ucciso. Ray, come Roger, non uccideva nessuno.

Un attimo dopo, però, il Capitano era già vicino a lui, con la sua spada tra le mani.

“Hai osato aiutare questo rifiuto?! Imperdonabile…”

La lama del marine si illuminò e si caricò di corrente elettrica.

Cerco di colpire Ray, ma il colpo non andò a segno e colpì, invece, la barca dello spadaccino, che finì distrutta completamente, da quell’unico colpo.

Ray: “La mia barca… bastardo!”

Roger: “Non sarà un frutto del diavolo?!”

Il marine non rispose ed andò di nuovo all’attacco.

Ray evitò nuovamente il suo colpo, mentre Roger, con una spallata, lo buttò in mare.

“L’ho ucciso… coloro che mangiano i frutti del diavolo, non possono nuotare in mare. Io non voglio uccidere nessuno, ma lui se l’è cercata.”

Un attimo dopo, il marine saltò dal mare e ritornò sulla superfice, con grande sorpresa degli altri due.

Ray: “Ma che cosa sei?”

“Per vostra sfortuna, non ho mangiato alcun frutto del diavolo… avete mai sentito parlare degli uomini-pesce?!”

Roger: “Tu sei un uomo-pesce?!”

“Io non sono un uomo-pesce, ma un mezzo uomo-pesce. Mia madre era umana ma mio padre era un uomo-pesce di tipo anguilla…”

Ray: “Anguilla?!”

“… si, sono un mezzo uomo-pesce di tipo anguilla. E, dopo avervi rivelato le mie origini, cosa di cui non sa nessuno in città, ora non potrò che uccidervi entrambi… nei modi più truci che io conosca!”

Il suo corpo si illuminò completamente e si caricò interamente di corrente elettrica. Questa volta, se il Capitano fosse riuscito ad avvicinarsi più del dovuto, li avrebbe fatti secchi entrambi, senza nemmeno utilizzare la spada.

Poi, due spari.

Roger lo aveva colpito con un fucile.

“Maledetti…” – andò a terra e perse i sensi.

Roger: “Sopravvivrà. I colpi che gli ho inferto non sono letali per un uomo del suo livello…” – si girò verso lo spadaccino – “… ormai è deciso. Sarai uno dei miei.”

Fu allora che si accorsero entrambi di essere circondati da migliaia di marine.

“Hanno ferito i nostri… andiamo!”

Ray: “Sono tutti i marine presenti nella base… abbiamo contro tremila uomini. Abbiamo perso… l’ho sapevo che eri un pazzo megalomane… ti sei messo contro qualcosa di troppo grande per te…”

Roger andò, incurante verso i marine. Si teneva la ferita con la mano destra, e continuava a sorridere. Anzi, il suo sorriso si era allargato ancora di più.

“Ray… sono loro che non hanno ancora capito, minimamente, con chi hanno a che fare…”

Un attimo dopo, tutti i marine caddero svenuti a terra.

Ray: “Ma che…?!”

Tremila uomini erano ai loro piedi, privi di conoscenza.

Lo spadaccino fu tentato, per un attimo, di lasciare quel losco ragazzo, che non prometteva niente di buono.

Ma, poi, non poté fare a meno di seguirlo, come fosse stato ipnotizzato.

Quel Roger sembrava avere una volontà al di sopra di tutto – “… Ray, il mondo ci aspetta…”

 

Taglie

Silvers Rayleigh “lo Spadaccino Oscuro”: 10.000.000 Berry

Gol D. Roger “il Superbo”: 50.000.000 Berry

 

 

Due settimane dopo

Regno di Oykot

 

Roger e Ray arrivarono con una barchetta al porto.

Il primo era bendato dove era stato colpito dal proiettile: se n’era occupato un medico, per qualche giorno.

Ray stava leggendo il giornale e rideva – “Ti hanno soprannominato il Superbo… ahahahaha… mai soprannome fu più azzeccato.”

“Credo di averti dimostrato di non essere un semplice racconta-frottole.”

“Effettivamente, ancora non mi ha spiegato come hai fatto a stendere tutta quella gente. Anche i marine, credo che non ci abbiano capito niente.”

“Diciamo che è un trucco, di cui sono capace alcune volte. Non è una cosa che mi viene sempre e fatico ancora a controllarlo.

In ogni caso, ora dobbiamo cercare la ragazza.

Ti ho già detto a chi altro voglio chiedere di entrare nel nostro gruppo.”

“Si, mi ricordo. Sono tre soggetti, tutti e tre con una taglia sulla loro testa. I tre ricercati più pericolosi in questo mare, dopo di te.”

“Isabel, per la precisione, è la donna più pericolosa di questo mare.”

“Il suo rifugio, quindi, si trova qui?! Questo regno è comparabile, come grandezza ed aspetto, al regno di Goa.”

Il porto dove si trovavano era strapieno di marinai e pescatori. Però, in zona c’erano anche molti pirati e marine. I pirati ed i delinquenti, soprattutto, non si facevano vedere per le vie principali, ma agivano nei vicoletti o, soprattutto, di notte.

La capitale del regno si chiamava Sado ed era a qualche ora di distanza a piedi.

“Dovremo fare attenzione. Qui ci sono molti più marine che a Rogue Town. Siccome siamo diventati dei ricercati, dovremo mascherarci da pescatori per girare indisturbati. Dopotutto, per adesso, nemmeno io sono imbattibile.” – disse sarcastico.

Dopo ore di cammino, arrivarono alla capitale.

Qui, entrarono in un’osteria, dove si riunivano spesso i peggior criminali del regno.

Roger parlò sottovoce con l’oste – “Ho degli affari che potrebbero interessare Isabel.”

“Chi la cerca?”

Roger, prese il suo avviso di taglia e, senza mostrarlo a nessun altro nel locale, lo diede all’oste.

“Dovrete aspettare, per una risposta. Venite anche domani.”

Si salutarono.

Roger e Ray vennero, di nuovo, il giorno dopo.

“Possiamo vedere Isabel?” – domandò.

Un attimo dopo, tutte le porte si chiusero e trenta criminali circondarono i nostri due eroi.

“Ha detto che dovete morire!” – disse l’oste.

Roger allargò il suo sorriso più che poté – “Veramente credete di poterci spaventare così facilmente?!”

Prima che i criminali potessero ucciderli con le loro pistole, i due si mossero ed abbatterono, in poco tempo, tutti i delinquenti presenti.

Ray usò la sua spada, mentre Roger utilizzò i suoi pugni.

L’oste rimaste esterrefatto.

“Di tutti quelli che sono venuti in quest’osteria a cercare lei, mai nessuno era sopravvissuto.”

Ray: “C’è sempre una prima volta.”

Fu, allora, che comparì Isabel dal nulla.

Capelli castani raccolti in una coda, con occhi ambra sotto degli occhiali da vista. Un lungo cappotto scuro ed un cappello marrone scuro da capitano pirata.

Roger: “Bronze Isabel… detta la Dea della Battaglia… vent’anni ed ex-nobile… con una taglia di 20 Milioni di berry. Sei molto carina dal vivo… spero che tu non abbia già un fidanzato.”

Isabel, senza emettere alcun suono o dire nessuna parola, estrasse due pistole ed iniziò a sparare ai due.

Le pistole della ragazza non erano normali, ma erano state modificate. Potevano sparare più proiettili del normale ed anche colpi più potenti; inoltre, le due pistole caricavano in maniera più rapida. Una pistola si chiamava Pegaso, mentre l’altra si chiamava Unicorno.

Sia Roger che Ray, nonostante la loro rapidità, furono presi da diversi colpi.

Roger lanciò una bottiglia addosso alla ragazza, mentre Ray gli andò incontro e la stese con la sua spada.

Roger, Ray e Isabel andarono, tutti a tre, sanguinanti e doloranti, a terra.

L’unico ad essere rimasto in piedi era l’oste.

Isabel: “Idiota, va a chiamare un dottore.”

L’oste corse, immediatamente, fuori dalla struttura.

Roger: “Questa è la seconda volta che mi sparano questo mese… non andrò molto lontano, se vado avanti di questo passo… ahahahah” – lo disse con il suo solito tono sarcastico e per niente sconfortato.

Ray: “Il mio amico ha un bruttissimo difetto… non conosce la paura.”

Isabel: “Un uomo che non conosce paura?! Fatico a crederci.”

Roger: “Cara Isabel… visto che, comunque, ti volevo parlare… ti parlerò adesso… che ne dici?!”

Isabel: “Non mi sembra che abbiamo molte altre possibilità. Quale affari volevi propormi?”

“Ho saputo delle tue capacità combattive, ma anche delle tue doti da navigatore. Siccome ho intenzione di formare la più grande ciurma che la storia abbia mai visto, una tipa come te, mi farebbe comodo.” – questa volta, lo disse con un tono molto serio, che sorprese perfino Rayleigh.

“Tu… vuoi che io entri nella tua ciurma?!”

“Qui faresti una vita noiosa, mentre con me respirerai il vento dell’avventura. Ho intenzione, quanto prima, di viaggiare anche per la Rotta Maggiore.

Questo mare è troppo piccolo per pesci troppi grossi come noi.”

Isabel non rispose.

Dopo poco, tornò l’oste con un dottore, che sembrava anche lui un poco di buono. Intanto, l’oste aveva preso un fucile.

“Capitano… li ammazzo questi due?” – domandò.

“No, non c’è n’è bisogno… chiama dei dottori anche per loro.”

Roger: “Prendo la tua risposta come un si.”

“Io devo… pensarci…”

“Avrai tutto il tempo di pensarci. Tuttavia, dovrai anche considerare che, se vuoi entrare nella mia ciurma, non dovrai uccidere più nessuno. Se diventi un mio subordinato ed, un giorno, dovessi togliere la vita qualcuno, senza il mio permesso… allora, ti ucciderò io stesso con le mie mani!” – questa volta, utilizzò un tono molto più deciso del solito e strinse anche il suo pugno di fronte a lei.

La ragazza rimase muta, mentre Roger rincarò la dose – “Spera mai di non vedermi mai arrabbiato sul serio…”

Un mese dopo, Roger, Ray lasciarono il regno insieme ad Isabel. Roger, come aveva fatto già con Rayleigh, era riuscito con poche parole a scuotere anche l’animo della ragazza.

Isabel era una ragazza intelligente e spietata, ma anche lei aveva iniziato a soffrire un po’ di monotonia da qualche tempo. Roger aveva letto la sua mente, ed aveva parlato dritto al suo cuore.

Inoltre, anche lei aveva percepito quella grandissima forza che circondava Roger, e che lo rendeva incredibilmente attraente, carismatico e magnetico.

Isabel, in un primo momento, aveva chiesto di poter far entrare nel gruppo, anche dei suoi sottoposti, ma Roger aveva rifiutato.

Quest’ultimo, di fatti, nonostante le apparenze da mezzo bifolco, era un tipo che selezionava con grande meticolosità e scrupolosità i suoi compagni.

Non avrebbe mai preso gente di cui non si poteva fidare al 100% e che non avevano le qualità che cercavano. Per la precisione, cercava gente che possedesse un certo “dono”: ovvero, delle capacità che, in futuro, gli avrebbero permesso di vincere su tutti e fare la differenza.

Isabel: “Chi altro dobbiamo cercare, adesso?”

Roger: “Ora è il momento di Gaban. Fino a poco tempo fa, era libero, ma ora ho letto sui giornali, che, recentemente, è stato trovato e sconfitto da un gigante marine, di nome John Giant. Pare che, questo John, sia il primo gigante della storia ad essere entrato in Marina.”

Isabel: “La Marina adesso dispone anche di giganti?! Terribile per noi pirati.”

Ray: “Se, in futuro, la Marina dovesse ottenere altri tipi come questo John, ci potremo trovare un’armata non indifferente contro.”

Roger: “Nessun problema, creeremo un’armata ancora più forte e temibile di quella della Marina.

In ogni caso, in questo momento, il tipo che ci interessa si trova prigioniero a Tequila Wolf.”

Ray: “È la prigione meglio sorvegliata del Mare Orientale. I prigionieri lavorano come schiavi, da secoli, alla costruzione di un ponte.”

Isabel: “Molti miei ex-sottoposti sono finiti lì. Pare che da lì, nessuno sia mai tornato. È un posto infernale; forse, quasi comparabile ad Impel Down, la grande prigione della Rotta Maggiore.”

Roger: “Troveremo il modo di liberare Gaban.”

 

 

Una settimana dopo

Tequila Wolf

 

L’isola era innevata ed era completamente circondata da navi della marina.

Sull’isola, c’era molta neve e faceva molto freddo.

I prigionieri erano vestiti leggero e dovevano lavorare tutto il giorno soffrendo il freddo; solo la notte potevano riposarsi. Tra di loro, c’erano anche vecchi e bambini, e non erano tutti criminali quelli che finivano lì, ma anche oppositori politici, nobili scomodi, ed altro.

Di cinquecento prigionieri, si occupavano migliaia di soldati, vestiti di scuro, ed armati di fucili.

Spiccava, inoltre, questo lunghissimo ed imponente ponte, che il Governo stava facendo costruire da ben otto secoli.

Gaban aveva 21 anni ed era sicuramente un ragazzo molto robusto. Le sue spalle erano così possenti da farlo sembrare un adulto ed i suoi muscoli erano duri come l’acciaio.

Prima di essere catturato, aveva una taglia di 18 Milioni di Berry. Aveva dei lunghi capelli neri; era mezzo nudo e senza scarpe. Portava degli occhiali da sole neri ed era sempre sorridente; il duro lavoro e la prigionia, di fatti, sembrava non averlo depresso in alcun modo.

In quella prigione, in quel momento, era il prigioniero più forte e pericoloso. I soldati temevano una sua fuga, perciò, con lui, avevano dovuto adottare provvedimenti più restrittivi.

Innanzitutto, per limitare la sua forza, gli erano state messe manette e catene più spesse rispetto agli altri prigionieri. Oltre a ciò, gli era stata attaccata un’intera statua, di 3 quintali, al suo corpo.

La statua rappresentava un re a cavallo e Gaban riusciva a fare km con questa cosa dietro le spalle, sempre con il sorriso e senza battere ciglio. Non solo, ma aveva anche due guardie che lo seguivano sempre durante il giorno, ed a volte lo picchiavano anche; soprattutto, per smorzare il suo costante buon umore, senza riuscirci mai.

Guardia: “Sporco bastardo! Morirai qui dentro!”

Gaban: “Non sarai tu a decidere quanto morirò e dove morirò… ma qualcuno di molto più importante di te.”

Le due guardie iniziarono a frustarlo, come facevano quasi tutti i giorni. Dopo un po’, si stancarono e Gaban tornò a lavorare, anche se pieno di sangue.

Quella notte, era nella sua cella che riposava.

Di notte, era libero dalla sua statua, ma era stato posizionato in una cella che, molti avevano definito, praticamente, indistruttibile. Solo la sua cella era così, mentre le altre erano normali celle.

“Gaban, svegliati…” – disse la voce di una guardia.

Il prigioniero si alzò dopo un solo secondo e guardò negli occhi colui che lo aveva svegliato. In quel momento, capì che, anche se era vestito da guardia, non lo era affatto.

“Chi sei?”

“Un amico, venuto a salvarti…” – sfoderò la sua spada e fece a pezzi le sbarre della cella – “… mio chiamo Rayleigh, ma tu puoi chiamarmi Ray!”

Un attimo dopo, lo spadaccino fece a pezzi anche le catene e le manette del prigioniero.

“Non ho mai visto uno spadaccino del tuo calibro… vieni forse dalla Rotta Maggiore?”

“No, vengo da Rogue Town… tuttavia, il momento di andare nella Rotta Maggiore non è molto lontano.”

“Chi ti manda?”

“L’uomo più pericoloso del Mare Orientale. Forse, non lo conoscerai perché è diventato famoso da poco, tuttavia, ti vuole nella sua ciurma. Io sono uno dei suoi sottoposti.”

“Non posso dare la mia fedeltà a qualcuno che non conosco… tuttavia, in questo caso, potrei fare un piccolo strappo alla regola. Viaggerò un po’ con voi.

Se il vostro capitano non dovesse piacermi, me ne tornerò di nuovo per conto mio.”

“Mi sembra una buona offerta. Sei un uomo di giudizio, per essere un delinquente.”

“Non ho mai fatto del male a persone innocenti…” – tentennò un pochino – “… tuttavia, quando bevo, tendo a diventare un po’ violento e, se vengo provocato in questo stato, posso diventare un vero mostro!”

“Anche a me piace bere, anche se a me non succede quello che accade a te. Riesco sempre a mantenere la calma, fortunatamente. Di fatti, sono sempre io a decidere se combattere con spietatezza o no.

In ogni caso, dobbiamo muoverci. Ci sono molti soldati qui, gli altri si trovano a tre km da qui e dobbiamo liberare anche gli altri prigionieri.”

“Esatto, te lo stavo per dire anch’io… qui c’è rinchiusa molta gente innocente… difficilmente, potremo salvarli tutti, ma almeno potremo provare a liberarne quanti più possibili.

Inoltre, sicuramente, ci darebbero una mano contro le guardie.”

“Per me, va bene. Anche se dobbiamo muoverci.”

Un attimo dopo, iniziarono a liberare quanti più detenuti possibili. Poi, ci furono degli spari.

Ray: “Maledizione, ci hanno scoperto!”

Una guardia, da sopra una torre, iniziò a suonare una campana che svegliò tutta la l’isola.

Parecchi prigionieri furono colpiti dai proiettili nemici, mentre Ray e Gaban cercavano di aprirsi un varco nella folla di nemici.

Gaban abbatté un marine armato di una grande ascia e prese la sua arma.

“Finalmente, ho trovato la mia arma preferita… io sono Scopper Gaban, detto Ascia Rossa…” – detto ciò, fece fuori quattro soldati con un solo colpo della sua arma.

Ray: “Sembri essere diventato molto più forte con quella!”

“E dici il vero! Con un’ascia tra le mani, potrei sconfiggere anche cento uomini.”

I due spazzarono via, in poco tempo, trenta soldati e riuscirono finalmente ad arrivare al porto, con gli altri prigionieri dietro.

Alcune navi della marina iniziarono a sparargli addosso.

Ray tagliò tutte le palle di cannone che miravano al gruppo. Nello stesso momento, intervennero anche Roger ed Isabel. I due avevano creato scompiglio su diversi navi della marina; alcune le avevano dato fuoco ed avevano abbattuto diversi marine, poi avevano iniziato ad usare i cannoni di una nave per colpire le altre navi ed i soldati sul porto.

Intanto, Ray, Gaban e gli altri si buttarono in mare ed iniziarono a nuotare sott’acqua.

I soldati li stavano ancora seguendo. Qualche altro colpo di proiettile raggiunse i fuggitivi.

Poi, Roger ed Isabel portarono una nave, che aveva preso fuoco ed era mezza distrutta, a sbattere contro il porto, dove c’erano gli altri soldati, che furono presi anch’essi e schiantati via.

Roger ed Isabel si buttarono, quindi, anche loro in mare, per salvarsi dai proiettili ed i cannoni nemici.

 

Roger si svegliò in una caverna. Era notte; era nudo ed era vicino ad un fuoco. Isabel era nuda anch’essa ed era sul suo corpo.

Quando si erano buttati in mare, Roger aveva battuto la testa. Isabel lo aveva portata sulla prima isola che aveva trovato. Aveva nuotato per ore, con il suo corpo da trasportare. Erano stati su quell’isola per tutta la giornata; solo quella notte, Isabel aveva acceso il fuoco e gli si era messa addosso.

Roger, a sentire il corpo di quella ragazza sul suo, perse di nuovo i sensi.

 

La mattina dopo, i due furono raggiunti da Rayleigh e Gaban, con una barchetta chiesta in prestito a dei pescatori in zona.

Roger: “Come avete fatto a trovarci?”

Ray: “Siamo andati a caso… questa era poi l’isola più vicina a Tequila Wolf.”

Roger: “Quanti prigionieri si sono salvati?”

Ray: “Su cinquecento, ne avevamo liberato centocinquanta… ma cinquanta di questi, poi sono morti. In totale, siamo quindi riusciti a salvare solo cento persone. Prima che ci dividessimo da loro, erano molto entusiasti ed hanno detto che saranno per sempre debitori a Roger e la sua ciurma.

In ogni caso, ora sicuramente il Governo manderà molte più navi e molti più soldati a Tequila Wolf per rinvigorire la difesa dell’isola. Dopotutto, stiamo parlando di una struttura molto importante per il Governo. Probabilmente, non saremo più in grado di fare quello che abbiamo fatto l’altra notte… almeno, per ora.”

Roger: “Ne sono consapevole, ma va bene così.

Sono molto contento per i prigionieri sopravvissuti. Avrei voluto poter salvare più gente, ma purtroppo eravamo troppo pochi.”

Gaban: “Se posso intervenire… c’è da dire che, parecchi di quelli che si sono salvati, erano veri e propri delinquenti, anche molto peggio di me. Tuttavia, credo che abbiamo fatto bene a salvarli, perché la struttura non era considerabile nemmeno lontanamente una prigione. I prigionieri subivano abusi tutti i giorni: li ho visti io stesso. Non sapete quante ragazze siano state violate lì dentro…”

Roger: “Sapevo già delle condizioni di quella prigione… mio padre e mia madre erano stati rinchiusi lì, per un po’, prima di morire. Ed erano anche innocenti.

Per questo motivo, avrei voluto liberare quante più persone possibili.

In ogni caso, lasciamo stare… allora, Gaban ti andrebbe ben entrare in questa marmaglia di matti?” – lo domandò con il suo classico tono sarcastico.

“Certo… per la verità, ne ho avuti di capitani. Ma tu, tra tutti loro, sembri essere quello con più sale in zucca! Anche se non sembrerebbe di primo impatto.”

I due risero insieme, allo stesso modo.

“Mi piace il tuo buon umore, sono sicuro che farai molto bene alla ciurma. Cosa facevi come lavoro, prima di essere catturato?”

“Io ho sempre fatto solo due cose: il cacciare ed il pescare. Sono due attività che mi piacciono particolarmente, e mi fanno sentire a pieno contatto con la natura; quando faccio una di queste due attività, mi dimentico completamente di me stesso e mi rilasso anche come non mai.”

Ray si girò verso Isabel.

“Sei silenziosa… stai bene?”

“Certo che sto bene… in ogni caso, è il momento di cercare il quinto membro.”

Roger: “Si chiama Miguel… e non è un umano.”

 

Tre settimane dopo

Grey Terminal

 

Nell’isola di Dawn, dove si trovava anche il regno di Goa, c’era anche una zona rinomata come discarica.

Si chiamava Grey Terminal, e qui si trovavano i più poveri e disperati dell’isola. In questo posto, proliferavano malattie e delinquenti; qui, i furti e gli omicidi erano all’ordine del giorno.

Una banda di masnadieri, comandata da un certo Yonaguni, avevano avuto modo di catturare ed imprigionare un essere speciale: uno gnomo.

Gli gnomi erano dei piccoli esseri, grandi quanto una mano, che avevano aspetto umano, a parte una coda pelosa.

Erano conosciuti per la loro rapidità e per il fatto di avere una forza superiore perfino a quella degli uomini. Non solo, si diceva che fossero dei ladri eccezionali e che nessuno potesse evitare di essere derubato da loro.

Se venduti come schiavi, il loro prezzo era di 700 Mila berry. Molte famiglie nobili compravano gli gnomi, soprattutto, per farli giocare con i loro bambini.

Questo gnomo si chiamava Miguel.

Aveva capelli e baffi neri, con cappello e mantello grigio scuro.

Era stato rinchiuso in una gabbia molto dura e, per tutto il tempo della prigionia, non aveva fatto altro che suonare un’ocarina, con cui sembrava in grado di eseguire sinfonie particolarmente melodiose e complesse.

Yonaguni: “Mi hai stancato con quell’aggeggio… quanto prima, te lo romperò con le mie mani.”

Questo tipo era grasso e forte. Era pelato, la testa piena di cicatrici, ed baffi lunghi neri. Indossava una divisa di color verde marino, vecchia e rubata da qualcuno in passato.

Miguel: “Avete deciso cosa farne di me?”

“Un nobile del regno di Goa sarebbe disponibile a darci 1 Milione di berry se ti diamo a lui… mi sembra un buon affare.”

“A me non sembra. Io ho una taglia di 17 Milioni di berry, e quindi valgo molto di più.”

“Se dicessimo al nobile della tua taglia, forse, non ti prenderebbe più. Meglio evitare di dire alcune cose.”

“Che, poi, tu Yonaguni, hai una taglia di 8 Milioni… non ti sei chiesto come abbia fatto una nullità come te a catturare un ricercato del mio calibro?”

Tutta la banda s’innervosì di scatto.

“Come osi, parlarmi in questo modo?! Io posso ucciderti in qualsiasi momento. Se io ed i miei ti abbiamo catturato è stato, semplicemente, perché hai abbassato la guardia.”

“E ne sei proprio sicuro?!”

Lo gnomo, con un singolo pugno, ruppe le sbarre della gabbia in cui si trovava e tirò fuori un piccolo spadino. In pochi secondi, stese l’intero gruppo di banditi.

“Ero io che davo la caccia a voi, non il contrario!”

“Eccezionale! Non mi aspettava niente di meno da Nickel Miguel, detto Cuore Vandalo.”

Lo gnomo si girò e si ritrovò di fronte quattro tipi che non riconobbe subito.

“Ne volete anche voi?”

Roger: “Non siamo qui per attaccare briga. È da un po’ che leggo delle tue imprese. Tu sei un perfetto ladro, un divino armaiolo ed un prodigioso musicista. Sono venuto a qui a chiederti di entrare nella mia ciurma.”

“Grazie… ma non sono interessato. Preferisco rimanere da solo.”

Isabel: “Da quel che sapevo, gli gnomi erano più concilianti. Tu, non vieni anche tu dal Regno dei Tontatta del Nuovo Mondo?”

“No, io non vengo da quel posto. Ci sono vari regni di gnomi sparsi per il globo. Io vengo da un posto nel Mare Settentrionale.”

Ray: “Ho sentito che gli gnomi sono in grado di vivere fino a centocinquant’anni, è vero?”

“Certo… io ho solo trentacinque anni.”

Gaban: “Quindi, te la cavi anche con le armi?”

“Esattamente. Sono in grado di riparare le vostre armi e di crearne altre di alta qualità.

Ora che mi ricordo, tranne lo spadaccino, voi siete tutti i ricercati maggiori di questo mare, in questo momento… com’è possibile che vi siate tutti riuniti sotto un solo vessillo??”

Isabel indicò Roger – “Colui che ci ha riunito ha delle doti speciali…  si tratta di lui.”

Lo gnomo si girò verso Roger – “Nessun ricercato del Mare Orientale, per quello che ricordo, ha mai avuto la taglia che hai tu… devi essere un tipo davvero straordinario.

Mi chiedo tu chi sia.”

“Io sono solo un uomo che ha dei grandi progetti per il futuro e che vuole solo il meglio del meglio. Come hai detto anche tu, ho già raccolto i più grandi ricercati di questo mare. Effettivamente, manchi solo tu. Quindi, dovrai venire obbligatoriamente… ahahah!”

Miguel si prese un po’ di tempo per riflettere, poi rispose – “Eh, va bene… ti darò una possibilità.

Mi avete, senza dubbio, stuzzicato.”

Gaban: “Benvenuto in squadra.”

Roger: “ahahahahh… questo è veramente uno dei migliori inizi possibili.”

 

I cinque lasciarono la zona; dietro le loro spalle, c’era un tramonto rosso vivo.

La più grande avventura di sempre era iniziata.

 

 

 

To be continued

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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