Vandal Hearts 2, Capitolo 9

Capitolo 9°: Banditi e Banditi

Vlad: “Pike… tu stupido! Non sapere niente di trappola.”

Pike: “Cosa?! Come ti permetti, ebete!”

Cid: “Zitti, entrambi!! Controlliamo il treno… come al solito.”

Entrarono ed ispezionarono vari vagoni. C’era Vlad che sfondava alcune porte chiuse, con la sua forza solitamente, mentre, delle altre, se ne occupava Pike, che era bravo con i lucchetti. Trovavano spesso parecchio materiale da vendere, tra armi e armature. Ma, ogni tanto, beccavano anche monete od oro, quanto erano più fortunati. Per questo la banda del Lupo Rosso non era mai rimasta senza denaro, o armi o armature: facevano una bella vita insomma. Non avevano mai avuto bisogno di rapinare villaggi o persone normali. Infatti, qualche volta, avevano festeggiato anche con donne. Sapevano tutti i bordelli della zona a memoria.

In uno di questi vagoni, Pike trovò due persone che non facevano parte dell’esercito di Natra Est. 

“Vedo un vecchio matusalemme… ed una gran figa!!” – esclamò a gran voce, con l’intenzione di farsi sentire da tutti.

Seduto c’era un vecchio, con barba fini e capelli bianchi ben curati, che poteva avere una settantina d’anni. Si vedeva subito che era un nobile, anche dai suoi modi. Cid, lo avesse visto subito, avrebbe detto subito che doveva trattarsi di qualche colonello o generale, e avrebbe azzeccato. Perché il vecchio era, effettivamente, un grande comandante militare, che, in quel momento, vestiva da civile, con  una giacca marrone e dei pantaloni scuri, forse per volere nascondere la sua vera identità.

Vicino a lui, c’era una bellissima ragazza-cavaliere, dagli occhi chiari e i lunghi capelli biondi, in armatura rossa, senza elmo, ma di buona fattura. Sembrava avere una ventina d’anni, ma aveva anche degli occhi decisi e determinati, da vera guerriera. Era chiaramente la guardia del corpo del vecchio.

Dopo un po’, entro anche Cid, che li identifico al primo sguardo.

“Siete forse prigionieri? Mi sembrate gente dell’Ovest!”

“Banditi! Abbiate rispetto per il Barone Pratau!” – rispose la ragazza con impeto.

Il vecchio si alzò in piedi – “Lira, non c’è bisogno di scaldarsi!”

Pike: “Barone Pratau?! Il Comandante dei Draghi Bianchi… la Brigata di Cavalieri più forte dell’Ovest!? L’unica in grado di competere con i Cavalieri Neri dell’Est?! Si dice che, entrambe le unità, dispongano di ben 500 uomini attualmente!”

“No! Purtroppo, il mio gruppo non dispone più di 500 soldati… sono successe un po’ di cose!”

Cid: “A noi non interessa niente di voi… per me, siete liberi!”

Pratau: “Un attimo, ho sentito che lavorate anche come mercenari… potreste scortarci a Forte Gusta? Lì ci sono 150 dei miei uomini… vi daremo 100.000 Gil!”

Vlad: “Forte Gusta vicino… soldi facili!”

Pike: “E se fosse un’altra trappola?!”

Vlad: “I due Signori non sembrare cattivi…”

Pratau: “Posso solo giurare sul mio onore che nessuno dei Draghi Bianchi vi toccherà.”

Cid: “Per me, si può fare!”

Pike: “Ora che ci penso… 100.000 Gil sono parecchi… e poi potrei stare più vicino a questa dolcezza!”

Lira lo guardò con una faccia disgustata.

Da una cassa di legno, tirarono fuori le loro armi: Lira aveva una spada a una mano, che si chiamava Cutlass, ed uno scudo grigio e di metallo, nome Goblin. Pratau aveva un arco, Binsect, con delle frecce molto sottili e a forma d’insetti.

Quando era più giovane, Pratau aveva una mira formidabile, poi, coll’avanzamento dell’età, aveva iniziato a perdere un po’ di vista, così si era iniziato ad avvicinare alla magia. Pratau era diventato un grande mago, ma continuava a portarsi dietro il suo arco; dopotutto, era ancora in grado di mettere a segno qualche freccia. Ora, aveva 72 anni.

Lira è un Cavaliere-donna; un caso di quelli rarissimi da trovare nelle unità militari. Solo i Draghi Bianchi avevano la nomea di avere parecchie femmine nelle loro file: Lira aveva 21 anni ed era stata addestrata fin da piccola nel combattimento. Aveva partecipato già a diverse battaglie contro l’Ovest ed ucciso diversi uomini. La sua abilità con la spada, infatti, non aveva niente da invidiare ad un Cavaliere-uomo.

 

 I nostri raggiunsero il villaggio più vicino, che si chiamava Luxor, ed era sulla direzione per il Forte Gusta, e si trattava di un villaggio di contadini ed artigiani.

Al villaggio, trovarono vari cadaveri a terra.

Pike: “Cosa diavolo sta succedendo?”

Un vecchio corse nella loro direzione, ma fu ucciso da un bandito prima che riuscisse a raggiungerli, con una lancia alle spalle.

In tutto il villaggio, i banditi stavano ammazzando e derubando gli abitanti: si trattava di una ventina di individui, ma molto aggressiva e violenta.

Questi banditi vestivano leggero, con delle giacche smanicate viola, con delle bandane anch’esse viola. E tutti erano armati, tranne il loro capo, che era il più alto, grosso e cattivo. Gli altri lo chiamavano Dogra.

Dogra: “Fwawa! Ora, possiamo finalmente divertirci.”

Da lontano, i nostri assistevano al massacro, fino a quando, non decisero di intervenire anche loro.

Lira: “Bestie!!”

Pratau: “Io non posso permettere ancora un simile comportamento!”

Cid: “Quelli non sono come noi!”

Dogra entrò in una casa.

Pratau aveva mantenuto il suo arco, dietro la schiena, quando cinque banditi gli vennero incontro, lui puntò una mano verso di loro.

“Ice” – dalla mano, un’onda congelante raggiunse i 5 e li ghiacciò completamente.

Nel frattempo, alcuni arcieri nemici, si erano posizionati sul campanile, tiravano freccie a tutti. Lira usò il suo scudo per parare la freccia indirizzata a Pratau, quando, nello stesso momento, Pike aveva subito raggiunto gli arcieri, grazie alle sue veloci ali, e li aveva fatti cadere dal campanile, uccidendoli.

Vlad aveva trovato due banditi che si stavano approfittando di una ragazza del villaggio. Quest’ultima urlava e piangeva. Vlad uccise entrambi i banditi, con la sua grossa ascia, liberando la ragazza.

Vlad: “Chiuditi in casa!”

Da un’altra parte, Cid si era lanciato anche lui nello scontro. Solitamente, contro i militari, si tratteneva sempre, perché alla fine non erano veramente cattivi, erano solo gente che faceva il suo lavoro. Così, contro una tale marmaglia di farabutti, Cid venne preso dalla furia e ne uccise subito parecchi

Pratau sembrava aver esaurito le energie, e di non poter più lanciare magie, perciò prese il suo arco e colpì un bandito vicino, alla gola.

Lira uccise gli ultimi banditi rimasti, mostrando uno stile di spada preciso ed elegante.

Dopo aver sconfitto tutti, i nostri entrarono nella casa dov’era entrato Dogra. C’era una madre con il figlioletto. Dogra aveva prima abusato della madre ed ora aveva preso in ostaggio il figlioletto di lei, e aveva un coltello.

Dogra: “Non avvicinatevi, oppure squarto questo bambino!”

Il bambino era terrorizzato. La madre piangeva.

Pratau: “Patetico verme!”

Dogra: “Sbalio, o sei il Barone Pratau?!”

Pratau: “Mi conosci?!”

Dogra: “Certo… un uomo grande come te, ovviamente, non ricorda i suoi vecchi piccoli soldati!”

Pratau: “Ora, mi ricordo… ti cacciamo dall’Esercito perché non rispettavi gli ordini e provocavi sempre vittime inutili!”

“Meno male che ti ricordi di ciò… perché, per colpa tua, vissi un periodo d’inferno!”

Lira: “Come osi?! Se non fosse stato per il Barone, ti avrebbero condannato a more!”

“Facciamo un gioco, voglio che il vecchio si metta a quattro zampe, venga qui e mi lecchi gli stivali… se non lo farà, ucciderò il bambino! Vediamo quanto è grande il cuore di quest’uomo!”

Pratau si mise in ginocchio e raggiunse, camminando a quattro zampe, il bandito.

Dogra: “ahahahah… chi l’avrebbe mai detto?! Un nobile dell’Ovest sta per leccarmi gli stivali.”

Spaccando la finestra dietro il bandito, entrò nella stanza Pike. Dogra fece per difendersi e lasciò andare via il bambino. Nello stesso momento, Pratau gli spaccò in testa una bottiglia di vetro, mentre Pike gli diede una coltellata al cuore.

La notte la passarono al villaggio. Non erano morti tutti gli abitanti: tutti i cadaveri erano già stati sotterrati e tutti i sopravvissuti erano in profondo lutto. I nostri andarono a riposare nell’osteria.

La sera, Pike stava parlando con Lira e con Vlad.

Pike: “Mi ha sorpreso, il Barone… per essere un vecchio, se la cava molto bene.”

Lira: “E’ un uomo straordinario!”

Pike: “Mi chiedevo: perché un Comandante del suo calibro si sia dovuto nascondere in un treno dell’Est?? Uno della sua levatura non avrebbe dovuto avere una scorta più sostanziosa??”

Lira: “Il Barone ha avuto dei dissapori con la Regina Madre, perciò, gli è stato tolto formalmente il commando sui Draghi Bianchi… e ci hanno propinato tutta una serie di missione suicide, impossibile da svolgere, proprio per sfoltirci, per far diminuire i Draghi Bianchi.”

Vlad: “Regina Madre non capire niente!”

Fuori dall’osteria, anche se era buio, Cid si stava addestrando con la sua spada: lo faceva tutte le notti. Quando fu raggiunto dal Barone.

Pratau: “Sono impressionato dalla tua costanza!”

Cid conficcò la spada a terra.

“Non ho altra cosa che questa spada per difendermi.”

“Quando ti ho visto combattere oggi, mi hai sorpreso, sei molto più forte di un normale Cavaliere… se fossi un militare, adesso saresti potuto essere almeno un Comandante di Brigata.”

“Anche lei mi ha sorpreso… in ogni caso, non m’interessa la vita militare… preferisco essere povero ma libero!”

“Ora, siamo arrivati al settimo anno di guerra. La gente è sempre più disperata ed i banditi continuano ad aumentare… inteso che voi siete diversi dalla maggioranza dei banditi. La gente debole può solo maledire il proprio fato.”

“Ma è anche per gente come lei… se la guerra prosegue!”

“Tu hai ragione, io non intendo trovare scuse. Per questo motivo, ho dedicato la mia vita al raggiungimento di un obiettivo: far finire questa guerra quanto prima!”

“Questa l’ho già sentita tante volte… ed, in pratica, vuoi che sia l’Ovest a vincere!”

“No… la pace non verrà da nessuna delle due parti!”

“Allora, da chi??”

“Tu hai incolpato me, senza però riflettere sul fatto che anche tu hai le tue colpe, se la guerra continua. Immagino che tu non possa capire… dopotutto, per quanto altruista… un bandito rimane sempre bandito! Pensaci su… buonanotte!” – il Barone lasciò Cid.

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